Siamo al paradosso: Lamezia ha bisogno di un porto per il suo sviluppo
Nei giorni scorsi si è tenuta alla Cittadella la presentazione di un progetto denominato “Lamezia waterfront”.
Il presidente della Regione Calabria, durante il suo intervento, ha dichiarato che “il porto rappresenta un nodo intermodale che consente alla regione di poter esprimere meglio le sue potenzialità”.
Un porto a Lamezia Terme? Siamo al paradosso: la città non ha mai avuto una vocazione marinara e portuale.
La city è completamento allo sbando e la Regione Calabria, insieme ad alcuni partner istituzionali e non, sottoscrive protocolli d’intesa per la realizzazione di un’opera completamente inutile.
Questo ovviamente è il mio parere.
Ritengo invece che sia molto più importante pensare al ripristino delle condizioni di normalità di una città che, come anticipavo, necessita di interventi multi settoriali, come si suol dire “a più strati”. Il porto non è la panacea di tutti i mali.
Quindi, partiamo dalle misure più immediate e vicine ai cittadini:
– Trasporto Pubblico: ricordo sempre che Multiservizi riceve ogni anno dalla Regione Calabria 1,5 milioni di euro per un servizio inesistente;
– campo ROM di Scordovillo: spendere 50 mila euro dei contribuenti per bonificare l’area inquinata dagli stessi residenti del campo non risolve il problema. Anzi, tutt’altro. Occorre un piano di ricollocazione dei ROM e la riqualifica dell’area in un Parco Urbano;
– Piano Strutturale Comunale: ormai datato, le cui impostazioni strategiche risalgono al 2009 e la base dati della mobilità al 2006. Riprogettare la città non significa prevedere un porto;
– area industriale Ex Sir: al posto del porto pensare all’applicazione della ZES allargata di Gioia Tauro;
– borghi antichi e centri storici di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia: sono totalmente in abbandono. Pensare misure ed azioni che consentano di contestualizzare meglio le (immense) specificità del territorio;
– quartieri distanti tra di loro: programmare interventi infrastrutturali di raccordo. Lamezia non è una città ma un agglomerato di tre centri urbani;
– attività produttive locali: il Polo integrato dell’area centrale calabrese a supporto della ZES di Gioia Tauro può contribuire ad attrarre investimenti nell’ambito allargato di Lamezia Terme.
Il porto viene decisamente dopo queste misure. Questo, sempre, il mio parere.
Buone vacanze.
MARCO FOTI
Marco Foti, pugliese di origini, ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato, presso l’Università Mediterranea, in ingegneria civile, indirizzo trasporti.
Ha iniziato la propria attività professionale presso l’ateneo di Reggio Calabria in parallelo alla libera professione nel settore dell’ingegneria civile e dei lavori pubblici.
Vive in Liguria dove è Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova e membro della Commissione Trasporti. Esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, è stato selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e membro del Comitato Tecnico per la definizione delle Linee guida dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile. Membro di più comitati tecnici per la redazione del Piano Regionale dei Trasporti.
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