Che cosa bolle in pentola a Lamezia Multiservizi?
Da mesi non si sente alcuna dichiarazione della società: i servizi non funzionano sia in relazione al trasporto pubblico locale (scrivo in un post a latere) sia per quanto riguarda la raccolta (in)differenziata dei rifiuti, per non parlare dei servizi idrici.
La Commissione Straordinaria (non si capisce) monitora l’azienda, che ricordo essere di proprietà del Comune di Lamezia Terme e quindi dei cittadini che pagano le tasse?
Le società multiservizi non funzionano da anni in Italia, sono lo specchio di un fallimento organizzativo. Dietro la parvenza di una economicità dei costi si è nascosta la cellula (malata) dell’inefficienza: sprechi, mancata professionalità, contenitori di risorse improduttive. Il territorio nazionale è pieno di cattivi esempi: Palermo, Enna, Alessandria, Frosinone, solo per citarne alcuni (ma sono tantissimi).
La necessità di rivedere e razionalizzare l’organizzazione della Multiservizi deve rientrare in un progetto più ampio dell’assise comunale, che supera quindi la conduzione della Commissione ma che la stessa ha le carte in regola per dettare strategie ed indirizzi di revisione straordinaria delle partecipazioni del Comune di Lamezia Terme. Trasformare quindi la Multiservizi in più società a responsabilità limitata ciascuna delle quali caratterizzate da un proprio core business.
La prima scelta, che ritengo strategica, è quella di prevedere un’azienda che si occupi di “trasporti” in quanto la cronica carenza di risorse nel comparto del TPL rende necessario avviare percorsi di efficientamento non più solo interni alle aziende ma anche in termini di nuovi servizi offerti, come anche evidenziato in questi mesi da alcuni sindacati della società partecipata. La Multiservizi di oggi non può accollarsi costi di servizi non produttivi.
Con lo stesso approccio occorre prevedere newco che si occupino della gestione della raccolta dei rifiuti, della gestione dell’acqua, servizi principi nel territorio lametino.
Le nuove forme giuridiche consentiranno di ottenere un miglioramento delle performance aziendali e un potenziamento dei servizi affidati grazie ad una maggiore snellezza operativa e ad una maggiore flessibilità organizzativa. L’apertura nei confronti del mercato, inoltre, potrà anche consentire di generare nuovi posti di lavoro. I rapporti giuridici in essere, in ogni caso, ed in particolare i rapporti di lavoro in essere, a seguito della trasformazione potranno proseguire con il nuovo soggetto giuridico derivante dall’operazione di riorganizzazione straordinaria.
Innumerevoli aziende multiservizi, sull’orlo del tracollo (dopo aver toccato il fondo), hanno intrapreso nuove direzioni, cambiato il passo, offrendo ai cittadini servizi minimi (ed essenziali) di qualità. Questo può avvenire anche per Lamezia Terme, se vi è la volontà.
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MARCO FOTI
Marco Foti, pugliese di origini, ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato, presso l’Università Mediterranea, in ingegneria civile, indirizzo trasporti.
Ha iniziato la propria attività professionale presso l’ateneo di Reggio Calabria in parallelo alla libera professione nel settore dell’ingegneria civile e dei lavori pubblici.
Vive in Liguria dove è Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova. Esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, è stato membro della Commissione Trasporti dell’Ordine di appartenenza ed è stato selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per il periodo 2011-2012 e 2016-2017.
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