La questione Scordovillo. Ci siamo mai chiesti quante persone muoiono per tumori a Lamezia Terme?
Nel 2015 l’Asp di Catanzaro ha condotto uno “Studio epidemiologico dello stato di salute dei residenti nella provincia di Catanzaro in relazione all’inquinamento ambientale: mortalità, incidenza oncologica e ricoveri ospedalieri”.
Ebbene, tra le conclusioni si legge “per quanto riguarda il sito di Lamezia Terme, i dati di incidenza dei tumori non mostrano eccessi rispetto alla popolazione di riferimento per patologie di interesse eziologico a priori. Questo dato in prima battuta suggerisce che il sito ad alto rischio ambientale non abbia avuto impatto sanitario misurabile per quanto attiene l’incidenza dei tumori. Le analisi di mortalità e morbosità, pur basate su dati meno vicini al “gold standard” rispetto ai dati di incidenza, coprono una finestra temporale più ampia e sotto questo profilo possono avere una sensibilità maggiore. Vanno in questo quadro segnalati gli eccessi di mortalità per tumore del pancreas nelle donne, per linfomi non Hodgkin negli uomini, gli eccessi di ricovero in entrambi i generi per tumori dell’apparato linfoemopoietico e leucemie e per tumori del pancreas e della laringe fra gli uomini”.
Lungi da me sostenere che le diossine prodotte dai roghi del campo rom di Scordovillo (come avvenuto in questi ultimi giorni) siano la causa preponderante dei decessi e dei ricoveri ma un invito ad approfondire il tema a cura degli esperti mi sento di suggerirlo. E non voglio entrare nel merito sociale (e sociologico) della questione rom, non ne avrei le competenze.
Quello che interessa è capire come agire a breve termine e come gestire ancora una volta il diretto impatto sulla città di Lamezia.
Ricordo ai più distratti che nel 2017 la Commissione Straordinaria, con DGC n. 375, ha individuato una Unità di Progetto denominata “Rom Scordovillo”. Che fine ha fatto? Quali lavori sono stati abbozzati, avviati e/o conclusi? Il Commissario Alecci certamente, nella Sua veste autorevole saprà darci una spiegazione.
Ricordo ancora che il Prefetto di Catanzaro negli anni passati ha chiesto ufficialmente all’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme la redazione di un “progetto” per Scordovillo.
Ma non intendo ancora una volta soffermarmi sugli aspetti amministrativi e di governance.
Il mio pensiero è legato ad un progetto PER la città, con la bonifica e riqualifica dell’area di Scordovillo. Un’area da destinare ai giovani, alle famiglie, alle mamme, alle nonne, puntando prima di tutto alla realizzazione di una struttura polivalente, un belvedere, una pista ciclabile (da collegare con il percorso già presente in città) ed un percorso per gli appassionati di mountain bike.
L’idea del mio progetto è ampliare quanto più possibile le fasce dei potenziali fruitori del “Parco Urbano Scordovillo”, individuando aree di interesse differenziate, ma integrate nel sistema territorio-parco, un “green park” caratterizzato da sistemi di mobilità elettrici (biciclette, scooter, minicar) a servizio dei cittadini. Creare quindi le condizioni per il ripristino di un’area, una volta appartenuta alla città.
Il percorso non è breve ma si deve pur iniziare; tutto ciò non può essere risolto in un giorno, un mese, ma se non si mettono le basi per una profonda riflessione temo che la questione “Scordovillo” rimarrà sempre secondaria. Ricordo i semplici percorsi da seguire: programmare, pianificare, progettare, realizzare.
Sono questi gli elementi con cui il territorio lametino potrà dare una risposta ferma e concreta all’annoso problema.
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MARCO FOTI
Marco Foti, pugliese di origini, ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato, presso l’Università Mediterranea, in ingegneria civile, indirizzo trasporti.
Ha iniziato la propria attività professionale presso l’ateneo di Reggio Calabria in parallelo alla libera professione nel settore dell’ingegneria civile e dei lavori pubblici.
Vive in Liguria dove è Iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova e membro della Commissione Trasporti. Esperto di pianificazione e programmazione dei sistemi di trasporto e dei servizi di logistica, è stato selezionato tra gli esperti di riferimento per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e membro del Comitato Tecnico per la definizione delle Linee guida dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile. Membro di più comitati tecnici per la redazione del Piano Regionale dei Trasporti.
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