Pennichella pericolosa

amaca_paperinoCiao a tutti amici, bentrovati!
Qui a Paperopoli fa molto caldo e dal mio ombrellone posizionato in giardino mi godo le più disparate situazioni estive che si presentano ai miei occhi. Ricordate i tipi da spiaggia? Li avevo visti “sfilare” alla volta del mare immaginando le loro gesta estive…

L’ altra mattina (troppo caldo per tosare il prato) approfittando del campeggio dei nipotini ho deciso di trascorrere una giornata di tutto relax in giardino; ombrellone aperto, amaca piazzata, paper-cola fresca e pc portatile; inizio a smanettare sul web ( sono un papero very tecnology) mi imbatto in una lettera tra marito e moglie che si dichiarano il reciproco abbandono. Sicuramente l’avete letta anche voi; mi sono sbellicato dalle risate soprattutto provando a parafrasare le due lettere, senza rendermi conto che l’ora del pranzo e della pennichella si avvicinavano, così dopo aver fatto uno spuntino mi sono accomodato nella mia postazione preferita (sull’amaca eh eh) per godermi finalmente il meritato riposo! L’inconscio a volte gioca degli scherzetti…interessanti…

 

Caro Paperino, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio.
Sono stata una brava compagna per te per quasi sessant’ anni.
Queste due ultime settimane sono state un inferno.
Il tuo “capo”, Zio Paperone, mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato, ma quando mai hai lavorato?!

La settimana scorsa mi hai portato a cena, anzi ti ho trascinato a cena (a parte la solita indecorosa figura di sbrodolamenti vari, di olive che saltano e che insegui per tutto il pavimento e di liti con il cameriere) non hai notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, avevo un nuovo fiocco tra i capelli ed indossavo un nuovo delizioso abitino. Mi hai letteralmente strappato al tavolo e mi hai costretto ad una folle corsa sulla “313” per sfuggire al conto salato, del ristorante. Mi hai accompagnato a casa in due minuti perché dovevi filartela da Paperoga per seguire la partita Paperopoli-Topolinia. Neanche un bacetto…

Basta! Non ne posso più di un bifolco come te! Buona fortuna! (dubito si ricorderà di te proprio adesso…la fortuna, intendo)

Firmato: la tua ex Paperinuccia

P.S. Non cercarmi partirò con Gastone alla volta delle Paperleari.
Cara Paperina, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera, nemmeno la mia proverbiale pennichella.
E’ vero io e te siamo stati insieme per quasi sessant’anni. Ho sopportato a lungo i tuoi rimproveri. Se seguo lo sport è perché posso indisturbato, mangiare pop corn, che rotola sul tappeto, fino ad abbuffarmi e urlare tutte le parolacce del mondo senza ascoltare i tuoi svenevoli rimbrotti.
Ho notato quando ti sei tagliata i capelli la scorsa settimana, e la prima cosa che ho pensato è stata: “sembra un papero”…

Mi hai portato nel ristorante più costoso di Paperopoli, e… permetti che inseguo l’oliva anche strisciando sul pavimento?! Se ti ho spinto “delicatamente” sulla 313 è perché io, neanche lucidando tutti i cent di Zio Paperone, avrei mai potuto pagare il conto (forse ti sarai confusa con mio cugino fortunello… sgrunt!)

Sono andato a vedere immediatamente la partita perché avevo scommesso sulla vittoria del Paperopoli e quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di dollari, mi sono presentato allo Zione e gli ho detto che da quel momento in poi la “Numero Uno” poteva lucidarsela da solo; ho comprato due biglietti per le Papwaii, ma quando sono arrivato alla tua porta, te ne eri andata. Peccato! Pensavo che avremmo potuto continuare il nostro amore.

E siccome mi hai mandato questa lettera, e consultato il manuale delle Giovani Marmotte al Par.5 sappi che neanche con la sfera magica di Amelia la fattucchiera, vedrai un cent. Abbi cura di te!

Firmato: il tuo ex Paperinuccio

P.S. Non so se ti ho mai detto ma, mio cugino prima di chiamarsi Gastone si chiamava Gastona!
“Nipoteeeeee! Nipoteeeeeeee! Nipoteeeeee sciagurato, perdigiorno, pappamolle! Ti faccio vedere io se non ti taglio vitto e alloggio!” Atterro sul prato dopo tre o quattro giri su me stesso, l’amaca sembra un mostro che mi stringe e mi inghiotte nei suoi tentacoli; mi divincolo e da sotto a sopra scorgo i piedi dello Zione…Fiuuuuuuu è tutto un sogno! Però che sogno! Gastone, Gastona … Ahahahahahahah beh! Meglio tenermi la mia Paperina…alla prossima!

Donald Duck

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